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Piano della mobilità
La rete viaria e le zone a traffico limitato
di Franco Isman


Mentre il piano urbano del traffico rappresenta un progetto a scadenza prossima, che tiene conto della situazione di fatto della rete viabilistica e di quanto in fase di realizzazione, il piano della mobilità guarda avanti e rappresenta lo strumento di programmazione degli interventi infrastrutturali, tenendo anche conto degli effetti sul traffico cittadino di quelli previsti su scala sovracomunale.

viabilità territoriale

In particolare riveste importanza fondamentale per Monza la realizzazione della cosiddetta Pedegronda, un collegamento di tipo autostradale Est – Ovest il cui tracciato, nella sua ultima ipotesi, è previsto subito a Nord di Monza, poco sopra al Parco, di cui si discute da moltissimi anni con resistenze di vario genere. Il tratto Villasanta, Biassono, Lissone Nord costituirebbe un anello esterno di circonvallazione della città assieme alla SS 36, con il tratto interrato di viale Lombardia, ad un breve tratto della tangenziale Nord ed all'attuale asse Marconi, Fermi, delle Industrie, G.B.Stucchi e suo prolungamento, che verrà totalmente desemaforizzato con la realizzazione dei sottopassi di cui si è già parlato in un precedente articolo (i vertici sono indicati nel disegno con 4 cerchietti neri).

divieto in via Cantore
Questa realizzazione consentirebbe di allontanare dalle strade urbane parte del traffico di attraversamento, che è dell'ordine del 62 per cento del totale, togliendo la funzione di circonvallazione a quella attuale, confermata dal PUT, rappresentata dall'asse Fermi, Industrie e G.B.Stucchi (come in quella definitiva) integrata dalle vie Libertà, Cantore, Boccaccio, regina Margherita, Cesare Battisti, Lombardia (nuova strada sopra quella interrata), Campania, Aquileia, Monte Santo. Queste strade verrebbero finalmente alleggerite dal traffico anomalo che grava su di esse ed assumerebbero la classificazione di strade urbane di quartiere. In particolare ricordiamo che nella via Cantore esiste, soltanto in teoria, un divieto di transito per i mezzi pesanti assolutamente non rispettato, senza che i vigili intervengano nonostante le numerose segnalazioni degli abitanti, i più penalizzati. Ma questo aspetto del problema merita un approfondimento.

A questo punto anche la parte fuori terra di viale Lombardia potrebbe essere ridimensionata e consentire una migliore integrazione del quartiere di San Fruttuoso con il resto della città ed il viale Cavriga, quello che attraversa il Parco, verrebbe chiuso alle automobili in determinati orari, troppo poco.

Una parte di questo progetto non dipende peṛ dalla realizzazione della Pedegronda e potrebbe essere attuato subito, contestualmente al PUT: si tratta di spostare il lato Sud della circonvallazione, attualmente costituito dalle vie Campania, Aquileia, Montesanto (confermate dal PUT in questa funzione) alla ubicazione prevista nel piano della mobilità e cioè al tratto di tangenziale Nord raccordato dalla via Marconi al resto della circonvallazione tramite il cavalcavia di San Rocco, con la conseguente possibilità di fare assumere a quelle strade carattristiche e funzioni di viabilità di quartiere.

Il piano prevede numerosi “riammagliamenti” della viabilità locale per evitare giri inutili e alleggerire alcune strade e nodi importanti.
Nella zona Sud, San Rocco e area della Cascinazza, sono previsti il collegamento di via Gentili con via Borgazzi attraverso il sottopasso della ferrovia a fianco della tangenziale Nord, già realizzato a questo scopo (ad integrazione del sovrappasso di via Aquileia); il prolungamento di via Monte Grappa, il raccordo fra la stessa via e via Mentana attraverso la via Ghilini da riqualificare, nonché con via Buonarroti (alleggerimento del traffico attraverso largo Mazzini).
Nella zona Ovest è proposto un collegamento fra le vie Gondar-Milazzo, Adigrat-Col di Lana e via Oslavia in modo da evitare gli attuali giri tortuosi.
Nella zona Nord-Est si prevede il collegamento della recente via Einstein con via De Marchi attraverso un nuovo sottopasso della ferrovia ed il suo prolungamento fino a via Giova.

Il piano della mobilità propone che tutto il centro storico, compreso nell'anello delle vie Azzone Visconti, Aliprandi, Zanzi, D'Azeglio, Appiani e Manzoni, diventi zona a traffico limitato e, dove possibile, zona pedonale, almeno in determinate fasce orarie. Finalmente, a Pavia, ad esempio, è così da trent'anni.
Altre zone a traffico limitato sono già previste nel PUT: via Bergamo, via Gramsci, via Caduti del lavoro.

Franco Isman

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 23 aprile 2004